7 idee imprenditoriali fallite a causa di un mercato non pronto ad accoglierle
Il fallimento imprenditoriale può costituire una tappa fondamentale per il raggiungimento del successo?
C’è un vecchio detto nelle startup: “Essere in anticipo equivale a sbagliare”.
Ed è vero: per ogni grande startup, azienda o idea di successo che possiamo nominare, esiste qualcuno che ha provato a farlo prima e ha fallito.
A volte alcune idee non hanno semplicemente funzionato, ma spesso hanno fallito perché erano troppo avanti ed il mercato non era pronto ad accoglierle.
Ecco sette idee imprenditoriali senza le quali non potremmo immaginare la nostra vita oggi:
SIXDEGREES.COM
Fondato nel 1997, SixDegrees.com è stato il primo social network online! Basandosi sull’idea che viviamo tutti a sei gradi di distanza da chiunque sulla Terra, la premessa di SixDegrees.com era quella di pubblicare ed interagire online con le nostre connessioni sociali. Gli utenti potevano inviare messaggi e pubblicare articoli a persone di primo, secondo e terzo grado e vedere la loro connessione con qualsiasi altro utente sul sito, combinata con funzionalità popolari come profili ed elenchi di amici. Mentre il sito aveva milioni di utenti, le persone connesse alle reti Internet erano limitate. Sarebbero passati alcuni anni prima che l’infrastruttura Internet potesse raggiungere il concetto di social network. Inoltre le persone probabilmente non si sentirono ancora pronte per il concetto di condivisione online. La società chiuse nel 2001. Fu seguita da MySpace, Facebook e LinkedIn.
ASKJEEVES
Andare su un sito web e digitare qualsiasi domanda ci venga in mente per ricevere un elenco di risposte e collegamenti a siti Web. Suona familiare? Ask Jeeves è stato uno dei primi motori di ricerca! Fondato nel 1996, in realtà disponeva di molte tecniche che in seguito hanno reso Google enorme, come la ricerca semantica e persino il ranking delle pagine Web tramite collegamenti ipertestuali. Nel 1998, il sito gestiva 300.000 ricerche al giorno. Nel 1999, arrivò ad 1 milione. Il problema fu che la tecnologia non era abbastanza all’avanguardia in quei tempi, AskJeeves.com finì per essere un fallimento imprenditoriale ed una tendenza sbiadita degli anni ’90 e Google lo rimpiazzò con successo.
WEBVAN
Se proponessimo l’idea di un servizio di consegna di generi alimentari online a qualcuno oggi, probabilmente molti concorderanno che è un’idea solida con un mercato chiaro. Ma quando WebVan è stato lanciato nel 1998, le persone non erano pronte ad accettarlo. Webvan si è persino offerto di consegnare la spesa ai clienti entro 30 minuti: fantastico! Ma non è stato così gradito quanto Webvan si aspettava. Il CEO credeva fermamente che il 35% dei clienti avrebbe acquistato generi alimentari online entro il 2003-2004, quindi si preparò a questa massiccia crescita di clienti e aprì magazzini, ordinò flotte di camion e acquistò molti computer costosi per gli uffici dell’azienda. I clienti non arrivarono mai e Webvan fallì nel 2001.
Fallimento imprenditoriale: idee di ieri e di oggi
LETSBUYIT
LetsBuyIt.com è stato uno dei primi servizi di acquisto di gruppo online. Non ha mai funzionato, soprattutto perché allora non c’erano i social network per promuovere le offerte. Apparentemente, affinché l’acquisto di gruppo funzioni online, è necessaria un’enorme massa di persone online, un’enorme massa di piccole imprese online e un’enorme massa di persone disposte a pagare i prodotti. Nessuna di queste cose esisteva all’epoca, quindi nessuno ha sentito parlare di LetsBuyIt e Groupon fu l’azienda in più rapida crescita nella storia che la seguì.
WEBTV
WebTV è stata avviata come una comoda combinazione di Internet e televisione. Fondata nel 1995, WebTV è nata come una scatola delle dimensioni di un videoregistratore che prometteva di portare Internet a prezzi accessibili nei salotti senza l’uso di un computer. La società è cresciuta abbastanza da far uscire i fondatori con una vendita a Microsoft per 425 milioni di dollari, che l’ha rinominata MSN TV, aggiungendo Messenger e Hotmail. Ma a quel punto, la posta elettronica e la navigazione sul Web in televisione erano diventate obsolete. L’idea c’era, ma era troppo in anticipo sui tempi. Le persone non erano abbastanza disposte a pagare $ 425 per controllare la posta elettronica su una TV e il servizio divenne un fallimento imprenditoriale che chiuse nel 2013.
NAPSTER
Fondato da Shawn Fanning e Sean Parker (in seguito presidente di Facebook), consentiva agli utenti di condividere musica online gratuitamente, cosa difficile persino da immaginare all’epoca. Al suo apice, più di 80 milioni di utenti si scambiarono musica. Poi intervenirono i Metallica: la band sconvolta dal fatto che le loro canzoni fossero state condivise gratuitamente, portò in tribunale i fondatori di Napster. Le cause legali dei musicisti si accumularono e Napster fu costretto a rilasciare un modello basato su abbonamento per ripagare i proprietari di musica. Non ci riuscì nel 2001, ma aprì la strada a Spotify e Apple Music che impararono in seguito dai loro errori.
I prodotti di grande aziende falliti a causa di un pubblico non ancora disposto ad acquistarli
GOOGLE GLASS
Project Glass è stato uno sforzo fatto da Google per sviluppare occhiali per realtà aumentata attraverso un display ottico progettato a forma di un paio di occhiali.
Google Glass era essenzialmente “Internet nei tuoi occhi“.
Un po’ come lo smartphone in un paio di occhiali.
Usando i comandi vocali, era possibile dettare cosa fare e come agire.
Una tecnologia fantastica e facile da manipolare. i primi utenti della tecnologia lo acquistarono per 1500 $ al pezzo.
Il Magazine Time la nominò una delle “migliori invenzioni dell’anno 2013”. Google Glass fece il giro di tutti gli show televisivi mattutini e serali. I presidenti di tutto il mondo li testarono. Il principe Carlo ne indossava un paio. Come hanno fatto Oprah, Beyoncé, Jennifer Lawrence e Bill Murray. Anche il cartone animato “I Simpsons” dedicarono uno spettacolo a Google Glass.
Eppure, a gennaio del 2015, il progetto diventò un fallimento imprenditoriale.
Un’ insieme di eventi lo portarono al fallimento; primo tra tutti il mercato e prezzi molto elevati.
Anche Google non è riuscito a convincere il mercato perché necessitasse di un tale dispositivo. Come ha sottolineato una recensione.
“nessuno poteva capire perché avresti dovuto avere quella cosa in faccia, in termini di normale interazione sociale“.
Anche questa tecnologia fallì perché molto in anticipo rispetto al suo tempo.
Il fallimento imprenditoriale è una tappa per il raggiungimento del successo
Le motivazioni dovute al fallimento di un’idea imprenditoriale o di prodotto possono essere le più varie ma spesso è proprio il fallimento a comportare il successo di ciò che avverrà, che non commetterà gli errori pregressi.
In Svezia, lo psicologo Samuel West decise di dedicare una collezione personale e di trasformarla in un museo: il museo del fallimento.
L’esperto aveva infatti una passione per questo tipo di oggettistica. Inutili e fallimentari invenzioni post-industriali. Queste invenzioni, d’altronde, rappresentano gran parte della produzione totale.
Come si legge sul sito ufficiale, infatti, “la maggioranza dei progetti innovativi fallisce e il museo mette in mostra questi fallimenti per offrire al visitatore un’affascinante esperienza di apprendimento”. Non si tratta, dunque, di voler screditare queste opere ritenute fallimentari, quanto piuttosto di proporre un progetto che miri all’educazione: “Ogni oggetto offre uno sguardo approfondito nel rischioso business dell’innovazione”.
Al tempo stesso si vuole sensibilizzare gli utenti all’accettazione del fallimento. La società di oggi tende infatti a giudicare e condannare chi sbaglia, senza lasciare spazio a nuove possibilità. Il fallimento invece può essere una tappa per il raggiungimento del successo. E il fatto che tra le opere esposte ci siano marchi noti, ne è la prova. Senza il fallimento, il progresso non esisterebbe ed è per questo che “sbagliando si impara” è una lezione tanto semplice quanto importante da ricordare.
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